C’è un detto che dice pressappoco così “aspettati il peggio e non sarai mai deluso”.
Il pessimista ci legge “andrà tutto inevitabilmente male”.
L’ottimista pensa “prepararsi su cosa può andare storto mi può essere molto utile”.
Io sono ottimista.
Nel dettaglio parliamo di audience, del pubblico che potremmo trovarci di fronte quando ci ritroviamo a parlare ad un gruppo di persone che non abbiamo mai incontrato prima.
Cosa può andare storto?
Audience non interessata
Può succedere. Sono lì seduti davanti a noi, ma non sono venuti ad ascoltare noi.
Per esempio perché stai partecipando ad un convegno che include diverse discipline e quella di cui ti occupi non è la più gettonata, oppure sono tutti groupie del conferenzierə famosə di turno e tu conti come il gruppo sconosciuto di apertura al concerto dei Rolling Stones: bravissimə, ma chi se lə fila.
[Giuro che avevo scritto queste parole molto prima di sapere che sarebbe toccato ai Måneskin, che comunque a me piacciono].
Oppure ancora, tipico esempio aziendale, le professionalità che sono state (spintaneamente) invitate all’evento non sono state scelte con cura oppure sono state invitate solo sulla base dei numeri, per fare presenza.
In tal caso ti odieranno, ma non è colpa tua.
Audience non ingaggiata
I contenuti che porti loro potrebbero essere incredibilmente utili, potrebbero risolvere tutti i loro problemi esistenziali, ma non lo sanno.
Di solito capita quando non è stata curata adeguatamente la comunicazione che precede l’evento. Ecco cosa accade, purtroppo anche molto spesso:
– non è chiaro chi sono gli speaker, il loro background, cosa hanno da offrirmi;
– gli argomenti di cui sono esperti vengono raccontati in modo vago e confuso;
– il motivo per cui le persone sono state invitate (o peggio, spinte) a partecipare non è stato esplicitato da chi ha inviato gli inviti, oppure viene frainteso da chi li riceve.
Quest’ultimo punto è più frequente negli eventi aziendali, soprattutto se l’azienda è piuttosto grande e non c’è un contatto diretto tra gli organizzatori e i fruitori finali.
Per inciso, se sei tu che ti occupi di organizzare l’evento, accertati che la comunicazione di questi tre punti sia curata adeguatamente, possibilmente anche ripetuta allo sfinimento su tutti i canali.
Momento sbagliato
Il pubblico lo sa che stai portando loro contenuti di valore, ma il tuo discorso cade proprio alla fine dell’anno fiscale, l’ultimo giorno in cui posso raggiungere l’obiettivo di vendite e quando Saturno è allineato a Giove con luna in Sagittario.
Stanchezza
Ora, se sei l’ultimə speaker di una maratona di conferenze di due giorni il tuo pubblico sarà stremato e su questo non hai potere.
Hai però un grande potere sulla tua stanchezza e sull’energia che puoi portare nella tua performance.
Preparati adeguatamente prevedendo il giusto riposo e tenendo sotto controllo l’ansia. L’obiettivo principale è quello di conservare le energie.
Consigli
Oltre a curare minuziosamente organizzazione e comunicazione, se te ne stai occupando in prima persona, ci sono alcune accortezze che possono aiutarti molto a risvegliare un pubblico dormiente o ad attirare la loro attenzione:
- Apri sempre con un gancio. Trova una formula che induca il cervello ad attivarsi, ad esempio una domanda retorica, un numero o una percentuale sorprendente, una frase interessante, ma non del tutto chiara o anche un lungo silenzio dopo ore e ore di speaker che hanno parlato senza sosta. Per qualche idea veloce su come aprire un discorso dai un’occhiata qui;
- Guarda il pubblico con un sorriso rilassato e attendi che restituiscano lo sguardo. Non funziona nel 100% dei casi, ma spesso è sufficiente per avere tutti gli occhi su di te;
- Inizia con una musica ad un buon volume. È un segnale inequivocabile che qualcosa sta per accadere;
- Muoviti e usa una gestualità importante. Ti aiuterà a tenere alta l’energia.
- Se percepisci del malumore, riconoscilo pubblicamente prima di iniziare. Con massima delicatezza, mi raccomando, e senza entrare nel merito. Sarà sufficiente dire che comprendi la difficoltà del momento ad esempio “Ho saputo che oggi si chiude la gara delle vendite X. Immagino dove siano i vostri pensieri adesso”
- Intrattieni. Questo vale sempre e comunque. Ricordiamoci che l’attenzione non ci è mai dovuta: è un dono prezioso che il pubblico ci fa e ce lo dobbiamo guadagnare.
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