Cominciamo subito dicendo che ogni corso formazione formatori è a sé. Non ci sono standard, non ci sono obblighi e doveri, non ci sono regole.
Detto questo, se penso alle competenze che oggi sfrutto di più e a cosa avrei voluto conoscere nei primi anni in cui mi sono occupata di formazione, ho un’idea piuttosto chiara di quali temi dovrebbe affrontare un buon corso formazione formatori.
Le basi per diventare formatori: come apprende l’adulto
Si potrebbe pensare che un corso formazione formatori debba partire necessariamente dalle tecniche di erogazione, da come esporre i contenuti. Dal mio punto di vista non è così.
Se vuoi diventare formatore o formatrice il tuo focus deve essere sulle persone che andrai a formare, sul loro apprendimento. La parte espositiva è importante, ma non siamo conferenzieri! Siamo al servizio delle necessità di chi partecipa ai nostri corsi.
Per questo motivo le basi di un formatore sono le conoscenze su come un adulto apprende, su come facilitare la memorizzazione dei concetti, la comprensione, l’applicazione pratica di quanto appreso in aula.
Hai mai sentito parlare di decostruzione? È il processo tramite il quale un adulto mette in discussione le proprie convinzioni per essere pronto a ricevere concetti nuovi, un nuovo punto di vista, nuove conoscenze.
Senza curare questo aspetto, è molto più difficile costruire nuova conoscenza.
Potremmo raccontare tante cose belle, anche esposte in modo entusiasmante, ma saremo poco efficaci.
La progettazione
Subito dopo i temi del paragrafo precedente, un buon corso per formatori, deve necessariamente occuparsi di progettazione.
In particolar modo se è destinato a chi vuole diventare formatore o ha poca esperienza e vuole fare il salto di qualità.
Senza una buona progettazione, raggiungere l’eccellenza è molto difficile, replicarla è impossibile.
Per saper progettare un’esperienza formativa è necessario conoscere un buon numero di metodologie e di meccanismi con cui costruire esercitazioni. Questo ci aiuterà a proporre varietà, requisito essenziale per stimolare tutti gli stili di apprendimento delle persone (diverse tra loro) che potremmo avere in aula.
È importantissimo anche sapere come organizzare e gestire i tempi nell’arco della giornata.
Ad esempio, hai mai riflettuto sul fatto che il livello di energie cambia durante il giorno? In base al momento in cui ci troviamo, dovremo prevedere attività diverse.
Inoltre è fondamentale essere in grado di progettare singoli interventi formativi, ma anche percorsi, chiamati anche learning path. Si tratta di esperienze di formazione più lunghe e complesse, composte da vari moduli, possibilmente pensati con metodologie diverse. I percorsi per essere efficaci è bene che abbiamo una logica e un filo conduttore
L’analisi
Per progettare con efficacia, oltre alle tecniche, abbiamo bisogno di alcune informazioni ovvero tutto ciò che riusciamo a sapere su:
- target: chi parteciperà al corso;
- ambiente: qual è la quotidianità dei partecipanti, al di fuori del corso;
- risorse: quali strumenti fisici e virtuali abbiamo a disposizione, se avremo dei testimonial, dei tutor, una piattaforma ecc…;
- committenti: cosa ci chiedono, cosa vogliono davvero e di cosa hanno realmente bisogno (questi tre aspetti possono essere incredibilmente diversi);
- tempi e costi: quanto tempo abbiamo a disposizione e il budget previsto per l’attività.
Con queste informazioni possiamo finalmente definire gli obiettivi formativi, altro fondamentale tema che un corso formazione formatori dovrebbe trattare: perché siano efficaci devono avere determinate caratteristiche.
L’erogazione
È l’aspetto più visibile della formazione, quello in cui entriamo davvero in contatto con i partecipanti e ci giochiamo tutto il lavoro di preparazione che abbiamo svolto fino a quel momento.
Un corso formazione formatori a 360° dovrebbe includere un allenamento sulle tecniche erogative. Attenzione, l’erogazione non include solo come “spiegare” i concetti, anzi: questa è la parte paradossalmente più semplice. Quando parliamo di erogazione parliamo di:
- tecniche espositive, public speaking;
- il linguaggio del formatore: come parla, come si muove, come usa la voce;
- come preparare e proporre le esercitazioni;
- come gestire il debriefing, ovvero il momento dopo l’esercitazione;
- come stimolare l’interazione e creare un buon clima d’aula;
- come gestire imprevisti, criticità, partecipanti difficili;
- come aprire e chiudere un momento formativo.
Se è davvero un corso a 360°, includerà anche la comunicazione prima e dopo l’incontro con i partecipanti: come ingaggiare prima dell’aula e come comunicare nei momenti successivi al corso (follow up, invio di materiali ecc…).
Feedback, valutazione e gradimento
Tre termini spesso confusi e quindi usati impropriamente. Un formatore o una formatrice preparatə conoscono molto bene la tecnica per fornire feedback, come impostare uno strumento per valutare l’apprendimento delle competenze a fine corso e come leggere i risultati e si preoccupano con grande attenzione del gradimento e dell’efficacia percepita da parte dei partecipanti.
Non sono aspetti fondamentali come quelli elencati nei precedenti paragrafi, ma un corso formazione formatori, se ben strutturato, dovrebbe a mio avviso darne almeno un accenno.
Ad eccezione della tecnica per dare feedback che è invece uno degli strumenti più utilizzati e più potenti del formatore e va quindi eseguita a regola d’arte.
C’è dell’altro?
Be’, sì. Apprese le basi ci sono mille aspetti che volendo, da formatori possiamo approfondire. L’obiettivo è essere sempre più efficaci e preparati, ma anche distinguerci gli uni dagli altri: i formatori e le formatrici non sono tutti uguali!
Possiamo decidere di conoscere meglio e applicare tecniche formative specifiche, seguire un corso approfondito di public speaking, entrare nel mondo dell’e-learning e della formazione digitale, che richiede ulteriori competenze sia tecniche che relazionali.
E poi credo sia essenziale tenerci aggiornati sugli strumenti che abbiamo a disposizione.
Per questo motivo ho creato una guida con l’elenco degli strumenti online gratuiti che uso di più. Puoi scaricarla gratuitamente a questo link.
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