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Diventare formatore: da dove comincio?

Me lo sento chiedere sempre più spesso: come si fa a diventare formatore

Se parliamo di diventare formatori aziendali, o comunque di formazione per l’adulto, la risposta semplice è che, almeno in Italia, non c’è una regola.

Non è necessario avere un titolo di studio specifico, non c’è un albo al quale iscriversi, non ci sono corsi per formatori aziendali universalmente riconosciuti come bollino verde per avviare questa professione.

Come diventare formatore: le diverse strade possibili

Da un certo punto di vista, il fatto che non ci sia una regola è un bene per chi vuole intraprendere questo percorso di carriera: potenzialmente chiunque è libero di farlo.

Allo stesso tempo è anche un potenziale rischio. È un rischio per il mercato, che potrebbe saturarsi di formatori poco preparati e quindi rendere difficile scovare i professionisti di qualità. È un rischio anche per chi vuole imparare il mestiere e non riesce a trovare facilmente corsi per diventare formatori che lo o la soddisfino.

Esiste l’Associazione Italiana Formatori (AIF), ente ormai storico, rinomato, validissimo, molto attivo sul territorio, ma ancora poco conosciuto al di fuori dell’ambiente.

Ora, visto che il mercato non richiede titoli particolari hai due scelte. Puoi buttarti allo sbaraglio, sperando di imparare strada facendo oppure puoi crearti delle basi solide sulle tecniche formative e sulla gestione dei gruppi.

Nei prossimi paragrafi ti descrivo le diverse strade che, dal mio punto di vista puoi intraprendere. Nella mia carriera le ho percorse tutte e tutte hanno contribuito a farmi crescere come formatrice.

Percorso di studi

In barba a chi dice che non esistono lauree nel campo della formazione dell’adulto, ti assicuro che se cerchi bene le trovi. Io ne sono la dimostrazione vivente.

Certo, la mia specialistica in Formazione degli adulti e consulenza nelle organizzazioni inizia ad essere un po’ datata, ma esistono molti percorsi universitari sull’argomento.

Innanzitutto la facoltà di riferimento è Scienze della Formazione. La Pedagogia fa riferimento alla formazione dell’essere umano in generale, quindi anche (ma non solo) dei bambini.

Se vuoi specializzarti nella formazione dell’adulto cerca percorsi che trattino l’educazione continua (o lifelong learning) e l’Andragogia, che è proprio la formazione dell’adulto.

Anche piani di studio nel campo delle risorse umane, dell’organizzazione aziendale e della consulenza possono essere affini all’argomento.

Corsi post laurea e Master ne ho trovati davvero pochi, ma se siamo disposti a cambiare città per formarci le probabilità aumentano.

Come abbiamo detto, per diventare formatore ci sono altri modi, che  tra poco ti racconto, quindi non avere fretta: puoi sfruttare il percorso di studi anche per studiare i contenuti che vorrai trattare nei tuoi corsi di formazione.

Ad esempio, io sto ancora sfruttando ampiamente la mia triennale in scienze della comunicazione.

Trova un mentore

A mio avviso è il modo più efficace per apprendere le tecniche di gestione dell’aula e anche per ampliare le proprie conoscenze sui contenuti: lavorare insieme a dei formatori esperti per osservarli all’opera.

Negli anni ho avuto la fortuna di poter seguire in aula formatori brillanti e con il tempo di affiancarli. Questo ci permette di crescere come formatori molto velocemente.

Se poi il tuo mentore, o la tua mentore, è disposta a farti erogare o progettare insieme e di darti dei feedback, hai fatto centro.

Scegli chi ha uno stile che ti piace, in qualche modo affine al tuo e chi ritieni che ottenga i risultati migliori, mettendoti dalla parte del discente.

Ti dà gli stimoli giusti per apprendere? Hai imparato davvero cose utili e applicabili, dai suoi corsi?

L’aspetto difficile di diventare formatori grazie ad un mentore è trovare un formatore disposto a prenderti sotto la sua ala, soprattutto se parliamo di consulenti in libera professione.

Noi formatori tendiamo ad essere un po’ gelosi delle nostre aule. Il motivo è semplice: la progettazione, soprattutto se è creativa, richiede molto tempo e molte energie e spesso sono ore di lavoro che non vengono retribuite. Le ammortizziamo grazie alla ripetizione nel tempo di quei contenuti, di quegli esercizi e il timore che qualcuno ce li copi, inutile nasconderlo, ci fa un po’ paura.

Cosa puoi fare per convincere i mentori a formarti? Puoi intanto iniziare a seguirli, iscriverti ai corsi che erogano (altro ottimo modo di apprendere, in ogni caso) e, quando ti hanno conosciuto un po’, chiedere direttamente se puoi seguirli in aula, quando ce ne sarà l’occasione. Poi porta pazienza, l’occasione a volte richiede tempo per arrivare.

Puoi anche offrirti di dare loro una mano con attività più routinarie: seguire la parte organizzativa dei corsi o venderli, sistemare graficamente il materiale o creare dispense, occuparti della ricerca bibliografica e dei materiali che serviranno per l’aula come immagini, video strumenti digitali ecc.

Fai esperienza come formatore aziendale

Può anche essere la destinazione finale della tua ricerca, se il tuo desiderio è quello di essere un formatore ed evitare le insicurezze economiche della libera professione. Lavorare in azienda ha molti vantaggi, non solo economici.

Dai miei colleghi in azienda, ad esempio, ho imparato i rudimenti del mestiere e la gestione delle relazioni con i committenti (i miei responsabili diretti e capireparto di altri dipartimenti). Ma soprattutto, se vuoi diventare un formatore aziendale, è bene che tu sappia come le aziende funzionano, soprattutto se vuoi proporti come consulente.

Il consiglio più importante

Forma prima di tutto te stesso e non smettere mai.

Frequenta corsi di formazione e cerca la varietà. Se vuoi essere un formatore lo sai bene: il modo più veloce di apprendere tecniche e contenuti di un nuovo argomento è formarsi, sperimentare nell’ambiente sicuro dell’aula.

Aggiornati con costanza, questo ti aiuterà anche a ricevere spunti, ad osservare come lavorano formatori diversi, di diverse generazioni, di diversi settori.

E non dimenticare mai che siamo in aula per facilitare l’apprendimento dei partecipanti, non per raccontare quello che sappiamo, quindi la competenza sull’argomento non è sufficiente. È necessario conoscere le tecniche giuste per trasmettere agli altri le nostre conoscenze. Altrimenti tanto vale leggersi un libro.

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Marianna Cerbone

Formatrice per lavoro e per passione. I miei corsi sono ad alta interattività con giochi, attività pratiche e momenti di confronto tra i partecipanti. La mia seconda passione è il teatro di improvvisazione e quando teatro e formazione si intrecciano, le energie e i risultati si moltiplicano.

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